La migrazione è iniziata i passi per portarla a termine

Migrazione da Adobe a Shopify parte seconda

Quali sono gli aspetti da considerare per impostare un progetto di migrazione da Adobe a Shopify?

Se la decisione di migrare da Adobe a Shopify è stata presa, sono stati valutati i vantaggi e gli svantaggi è giunto il momento di fare una lista di attività necessarie alla migrazione.

Le aree che in generale vengono prese in considerazione sulla migrazione sono:

  • Catalogo prodotti
  • Clienti
  • Ordini

Vediamole nel dettaglio.

Se ancora non hai deciso se migrare da Adobe Commerce (Magento2 ) a Shopify ti consigliamo di leggere questo articolo.

Migrazione del catalogo prodotti da Adobe a Shopify

Il catalogo prodotti è probabilmente la parte più semplice da migrare da Adobe a Shopify.

Ogni azienda ha le sue modalità di gestione del catalogo, degli stock e dei prezzi. Gli scenari sono di solito:

  • Nessuna gestione
  • Il catalogo viene esportato dal sistema ERP
  • Esiste un PIM come Akeneo o PImCore che mantiene sincronizzato il catalogo prodotti

Per i prezzi e gli stock poi possono esserci servizi esterni oppure i dati sono direttamente presenti nel flusso dati dei prodotti.

Vediamo nel dettaglio le ipotetiche gestioni.

Nessuna gestione

In questo caso il catalogo verrà manualmente ricreato in Shopify con tutti gli attributi, le categorie, le immagini. Questo accade quando il sistema ecommerce vende pochi prodotti dal valore alto. La scheda prodotto è ben curata e l’intervento è manuale.

Anche in questo caso è tuttavia possibile creare un programma che utilizzando le API di Adobe Commerce e le Api di Shopify Plus, sincronizza i dati dei prodotti evitando un grosso lavoro manuale. Ci potrà poi essere un lavoro di raffinamento dei dati nella piatttaforma in cui si è migrati (Shopify).

Il catalogo viene esportato dal sistema ERP

In questo caso è necessario ricreare l’applicazione nel caso di Shopify un app che legge il formato dati del sistema ERP e lo carica nel sistema Shopify. Il flusso dati può essere un file csv, xml oppure una API da chiamare.

Shopify fornisce uno strumento nativo per importare file CSV. Lo vedremo nel dettaglio in un apposito articolo.

Sincronizzazione dati  tramite PIM

In questo caso è necessario verificare se esistono delle applicazioni Shopify che integrano i PIM commerciali più diffusi come ad esempio PimCore oppure Akeneo. In questo caso il consiglio è quello di valutare il costo comparandolo con quanto si può spendere in ore di sviluppo per creare un’applicazione Shopify personalizzata.

Vedremo in un articolo dedicato quali sono le possibilità di importazione da Akeneo, PimCore a Shopify

Importazione clienti da Adobe Commerce a Shopify

La parte di migrazione da Adobe Commerce (Magento2) a Shopify dei  clienti è la parte più delicata.

Le domande alle quali dobbiamo dare risposta sono:

  • Come gestiamo i nuovi login?
  • Come gestiamo il consenso dei dati?

Gli approcci sono quelli di non migrare le password ma o inviare ai clienti una comunicazione di cambio password oppure attendere che i clienti accedano al sito per forzare un cambio password.

La prima opzione è quella più utilizzata perchè permette a livello di marketing di interagire con clienti non attivi e attirarli di nuovo nella nuova piattaforma.

Tecnicamente come si possono importare i clienti?

I dati dei clienti contengono dati personali e dati relativi agli indirizzi di fatturazione e di spedizione.

Le fasi sono quelle di:

  • Esportare i dati da Adobe Commerce in un file Excel
  • Preparare il foglio dati per la struttura dati che Shopify ammette per l’importazione
  • Importare i clienti con il tool nativo di shopify

E’ ovviamente possibile creare un software che si collega con le API di Adobe Commerce (Magento2) e sincronizza i dati utilizzando le API di Shopify.

Questa è una scelta di business quando ad esempio i dati devono essere trasformati secondo delle logiche complesse oppure il numero di dati è elevato o quando ad esempio si vogliono tenere sincronizzate le piattaforme nel periodo di mezzo della migrazione da Adobe Commerce a Shopify.

Migrazione degli ordini da Adobe Commerce a Shopify

La migrazione degli ordini da Adobe Commerce (Magento2) a Shopify può essere fatta in diversi modi.

  • Ricreando gli ordini in Shopify
  • Creando un archivio consultabile dai clienti migrati

Nel primo caso possiamo utilizzare le API di Adobe Commerce e Shopify per reintegrare gli ordini. Questo processo va fatto dopo che sono stati importati i clienti e il catalogo prodotti.

E’ possibile anche utilizzare il sistema di importazione dati nativo di Shopify. In questo caso è necessario preparare i dati in modo da essere aderenti alla struttura dati che Shopify vuole per importare gli ordini.

Nel secondo caso i dati vengono importati in una struttura dati che può essere integrata tramite un’applicazione Shopify.


migrazione da adobe commerce a shopify

Migrazione Adobe Shopify

Migrazione da Adobe Commerce a Shopify perchè farla?

I motivi per fare il un cambio di piattaforma sono diversi. Prima di vedere quali sono i passi per fare un passaggio da Adobe Commerce (Magento 2) a Shopify o Shopify Plus vediamo quali sono di solito le ragioni:

  • La piattaforma Adobe Commerce è lenta
  • Abbiamo problemi nel checkout non è performante
  • E’ difficile e costoso fare delle personalizzazioni
  • L’agenzia che ci segue non risponde nei tempi adeguati
  • Per mettere in produzione una modifica dobbiamo stare off line un’ora.
  • Il costo di gestione non è sostenibile con il fatturato che genera l’ecommerce

Se hai già deciso di affrontare la migrazione da Adobe Commerce (Magneto 2) a Shopify ti consigliamo di leggere questo articolo.

La piattaforma Adobe Commerce è lenta

La lentezza della piattaforma Adobe Ecommerce può dipendere da diversi fattori. Prima di procedere ad un cambio di piattaforma questi fattori andrebbero analizzati. Ricordiamoci che il passaggio di piattaforma ha sempre un costo. I sistemi per un certo periodo devono correre paralleli e i costi sono doppi.

Possiamo elencare alcuni motivi per i quali Adobe Ecommerce è lento:

  • Problemi di architettura server
  • Problemi relativi a personalizzazioni di terze parti
  • Tema commerciale “general purpose”
  • Errori nelle query
  • Software non aggiornato
  • Gestione non ottimale dei media

 

Problemi di architettura server

L’analisi dell’architettura server può essere su diversi livelli. Il primo è l’analisi descrittiva dell’architettura che si fa facendo una lista di tutti i componenti e una verifica se tutti i componenti critici nelle versioni corrette sono installati. Discorso a parte riguarda l’architettura di Adobe Cloud che è gestita direttamente dal team Adobe. In questo caso eventuali colli di bottiglia nelle prestazioni vanno analizzati insieme al team dedicato.

Una volta verificata l’infrastruttura si può agire in modo più profondo installando il software New Relic. Questo software ci permette di avere un’idea precisa di quali sono i colli di bottiglia nel sistema.

Questo software è utile anche per le analisi successive.

Problemi di moduli di terze parti

Spesso i moduli di terze parti installati in Adobe Commerce (Magento 2) contengono degli errori nel codice oppure delle query pesanti che rallentano il sistema. Questo avviene soprattutto nelle parti di catalogo quando il catalogo contiene molti attributi o è composto di prodotti configurabili o bundle.

Per fare l’analisi dei moduli si possono utilizzare sia strumenti automatici di controllo del codice, sia New Relic (che ci può dire che alcune query sono lente) sia un’analisi puntuale di come è stato scritto il codice e che impatti sta avendo sul sistema.

Molto spesso i temi commerciali di tipo “general purpose” contengono diversi moduli per rendere il tema configurabile. Questi moduli molto spesso non sono scritti nel modo corretto e rallentano il sistema.

Sono quindi da considerarsi i primi indiziati!

Il nostro consiglio è sempre quello di tenere il sistema il più pulito possibile per facilitare gli aggiornamenti e la velocità del sistema.

Temi commerciali perchè non usarli

Un tema commerciale magari preso da Theme Forest o simili permette sopratutto alle agenzie di completare il lavoro in meno tempo perchè il tema si avvicina molto ai desiderata del cliente.

E’ una scorciatoia e come tutte le scorciatoie ha un prezzo. Man mano che il software progredisce, man mano che vengono introdotti altri moduli o si fanno delle personalizzazioni, il sistema degrada.

Questi temi permettono molte configurazioni per ottenere effetti grafici diversi utilizzabili da diversi progetti. Il costo spesso è quello di avere una piattaforma che tende nel tempo ad essere lenta ed instabile.

Quando prendiamo in mano un progetto il nostro consiglio è sempre quello o di partire dal tema base (Luma) oppure scelta migliore quella di usare il tema Hyva.

Per noi questa scelta è fortemente consigliata perchè mette le fondamenta solide al progetto. Il costo iniziale è ben ripagato nel futuro.

Sofware non aggiornato

Adobe commerce è in continuo sviluppo. Al momento siamo alla versione 2.4.8 beta. Ogni release vengono risolti bug e le perfomance migliorano di volta in volta.

Avere un software aggiornato oltre che garantire la sicurezza della piattaforma ne garantisce anche la velocità e la stabilità.

E’ chiaro che gli aggiornamenti vanno fatti con razionalità. E’ necessario attendere ad esempio che una versione dopo il rilascio si stabilizzi per poterla utilizzare.

Molto spesso devono essere aggiornati anche il tema e i moduli complementari. Questo spesso rappresenta un freno per gli aggiornamenti. Ma più ci si allontana dall’ultima versione e più sarà poi complicato aggiornare.

Il nostro consiglio è quello di tenere sempre aggiornate le versioni sia dei moduli che di Adobe Commerce.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto quali sono i motivi che inducono a fare una migrazione da Adobe a Shopify e quali sono alcune considerazioni che secondo noi vanno fatte prima di fare una migrazione.

Ricordiamo che le migrazioni da Adobe a Shopify non sono sempre indolori ed hanno un costo. Nei prossimi articoli vedremo quali sono i passi che devono essere fatti per eseguire una migrazione il più possibile indolore, quali sono i punti critici e come mitigarli.